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Rischio di cancro ovarico nelle donne dopo terapia di riproduzione assistita


L'obiettivo di uno studio è stato quello di determinare il rischio di tumore ovarico, tra cui tumori dell'ovaio maligni e borderline, in donne che sono state esposte alla terapia di riproduzione assistita ( ART ).

Sono state analizzate le cartelle HFEA ( Human Fertilisation & Embryology Authority ) di tutte le donne che si erano sottoposte a terapia di riproduzione assistita in Gran Bretagna nel periodo 1991-2010; i dati sono stati correlati con quelli dei Registri del National Health Service ( NHS ) per Inghilterra, Galles e Scozia.

Nel corso di 8.8 anni di follow-up medio, si sono verificati 386 tumori ovarici in 255.786 donne prese in esame.

Nella coorte è stato osservato un aumentato rischio di sviluppare un tumore alle ovaie ( tasso di incidenza standardizzato [ SIR ] 1.37 ).

Nessun aumento del rischio è stato trovato con il numero crescente di cicli di terapia di riproduzione assistita.

E’ stato riscontrato un aumento del rischio con il diminuire della parità; le donne che non avevano avuto nati vivi entro la fine del trattamento erano a maggior rischio di cancro ( SIR=1.54 ).

Il rischio è risultato aumentato per le donne con un fattore femminile di infertilità ( SIR = 1.62 ), in particolare l'endometriosi ( SIR=2.35 ), mentre il solo fattore maschile di infertilità non era associato al rischio ( SIR=1.05 ).

La più giovane età al momento di iniziare la terapia di riproduzione assistita è risultata correlata a un maggior rischio di cancro ( P per trend inferiore a 0.0001 ).

Il rischio di sviluppare un carcinoma ovarico era maggiore 0-3 anni dopo il primo ciclo di terapia di riproduzione assistita ( SIR=1.54 ).

In conclusione, un aumento del rischio di carcinoma ovarico è stato osservato in questa ampia coorte di donne che erano state sottoposte a terapia riproduttiva assistita in Gran Bretagna rispetto alla popolazione generale.
I risultati hanno indicato che questo aumento è almeno parzialmente mediato da fattori della paziente come bassa parità ed endometriosi.
Alcuni risultati non sono a sostegno di una associazione con la terapia riproduttiva assistita ( nessun aumento del rischio nel fattore maschile di infertilità o con un numero crescente di cicli di terapia ), ma altri ( aumento del rischio con il diminuire dell’età alla prima esposizione e nei primi anni dopo il trattamento ) lasciano aperta la possibilità che la terapia di riproduzione assistita sia in grado di influenzare il rischio tumorale. ( Xagena2015 )

Fonte: American Society for Reproductive Medicine (ASRM) Annual Meeting 2015

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