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Risultati promettenti per Olaparib in compresse nel carcinoma ovarico pretrattato


Il trattamento per os con Olaparib compresse associato a un regime settimanale di Carboplatino e Paclitaxel sembra essere sicuro nelle pazienti con carcinoma ovarico in stadio avanzato che non hanno risposto alla terapia di prima linea.

Nello studio di fase 1b/2, Olaparib compresse è stato valutato in 14 pazienti con tumore all’ovaio in stadio III o IV, recidivante, che non avevano risposto alla chemioterapia di prima linea contenente Platino.
L'età media della coorte in studio era di 58 anni, con una mediana di quattro regimi di trattamento in precedenza.

Le pazienti sono stati sottoposte a test per mutazioni BRCA1/2, e sono state avviate a un regime di terapia metronomica a base di Paclitaxel 60 mg/m2 per via endovenosa e di Carboplatino area sotto la curva ( AUC ) 2 per via endovenosa, trattamento settimanale per 3 settimane su 4.

La dose di Olaparib è stata aumentata fino a raggiungere la dose massima tollerata.

Le pazienti sono state monitorate per la tossicità e la risposta. Il regime di combinazione è proseguito fino a progressione della malattia o al riscontro di tossicità dose-limitante.

La dose massima tollerata di Olaparib orale è stata di 150 mg due volte al giorno per tre giorni consecutivi di ogni settimana.
La terapia è stata continuata per una mediana di 9.3 cicli e una media di 7.3 cicli.

Non è stata osservata tossicità di grado 4. Tra le tossicità di grado 3, le più diffuse sono state: neutropenia, leucopenia, linfopenia, anemia, affaticamento e sindrome mielodisplastica.
Non sono stati riscontrati segni di tossicità gastrointestinale, cardiaca, epatica, polmonare o dermatologica.

Una risposta completa è stata raggiunta in quattro pazienti, una risposta parziale in tre pazienti; tre pazienti hanno mantenuto la stabilizzazione della malattia, due sono andati incontro a progressione della malattia, e in due la risposta non è stata stabilita.
Tre delle quattro risposte complete si sono verificate in pazienti con mutazioni BRCA; e tra i pazienti con malattia progressiva, una donna presentava una mutazione BRCA. ( Xagena2014 )

Fonte: 10th Biennal Ovarian Cancer Research Symposium, 2014

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